Stato (389 kmq; 112.000 ab.)
dell'America Centrale insulare, appartenente alle Piccole Antille. È
costituito dall'Isola di Saint Vincent
e dal gruppo settentrionale
dell'arcipelago delle Grenadine. Capitale: Kingstown. Ordinamento: Stato
indipendente nell'ambito del Commonwealth. Capo dello Stato è il sovrano
britannico, rappresentato da un governatore generale. Moneta: dollaro dei
Caraibi orientali. Lingua ufficiale: inglese, ma l'idioma corrente è il
creolo. Religione: anglicana e metodista. Popolazione: il gruppo etnico
dominante è costituito dai neri, ma sono presenti minoranze di mulatti,
meticci, Asiatici ed Europei.
GEOGRAFIA
L'Isola di Saint Vincent, di origine
vulcanica, è quasi interamente montuosa e ricoperta da fitte foreste
tropicali. L'altitudine massima è raggiunta dal cono vulcanico
Soufrière (1.234 m), ancora attivo. Il rilievo è interrotto da
alcune pianure fertili e intensamente irrigate. Numerosi e modesti corsi d'acqua
solcano il territorio. Le coste di Saint Vincent si presentano articolate sul
litorale occidentale e compatte su quello orientale. Il clima è tropicale
ed è caratterizzato da una stagione secca (da gennaio a maggio) e da una
umida nei restanti mesi dell'anno, in cui si concentrano le
precipitazioni.
Cartina di Saint Vincent e Grenadine
ECONOMIA
La risorsa principale del Paese è l'agricoltura, con la coltivazione di banane,
manioca, patate dolci, noci di cocco, tabacco, arachidi, cotone, canna da
zucchero e noce moscata.
S. è inoltre il maggior produttore
mondiale di arrowroot, una pianta dalle cui radici si estrae una fecola
utilizzata in pasticceria. L'industria si concentra nel settore manifatturiero
(distillerie di rhum, raffinerie di zucchero, stabilimenti per la lavorazione
del pesce, delle sigarette e della copra). In grande sviluppo il turismo e le
esportazioni.
STORIA
L'Isola di Saint Vincent fu scoperta da C.
Colombo nel 1498. Colonizzata dai Francesi a partire dall'inizio del XVII sec.,
fu occupata dagli Inglesi nel 1762 durante la guerra dei Sette anni. Un anno
dopo, il Trattato di Parigi confermò l'assegnazione alla Gran Bretagna.
Gli Inglesi iniziarono la fondazione di colonie abitate da Europei e da
popolazione locale, ma nel 1795 tale processo fu minacciato da una rivolta di
Indios; essa, tuttavia, si concluse con la totale deportazione degli indigeni
nell'Isola di Roatán, mentre a Saint Vincent furono deportati schiavi
neri, destinati alle piantagioni. Nel 1858 lo Stato aderì alla
Federazione delle Indie occidentali britanniche.
S. divenne Stato
associato alla Gran Bretagna nel 1969, quando la Federazione si sciolse e il 27
ottobre 1979 proclamò la propria indipendenza nell'ambito del
Commonwealth. Dopo la concessione del suffragio universale (1951), il
People's Political Party (PPP), contrario all'indipendenza,
risultò essere la forza politica di spicco; venne, però, sconfitta
già nelle elezioni del 1967 dal Saint Vincent Labour Party (SVLP) guidato
da M. Cato (primo ministro dal 1967-72 e dal 1974-84). Nelle consultazioni
elettorali del 1984 venne nominato primo ministro J.F. Mitchell, del New
Democratic Party (NDP). Il nuovo Governo intensificò i legami con i Paesi
vicini, pur non riuscendo a superare la grave crisi economica e il pesante tasso
di disoccupazione. Riconfermato nelle elezioni del 1989, del 1994 e in quelle
anticipate del 1998, Mitchell mantenne stretti legami con gli Stati Uniti e
promosse un progetto di integrazione con i vicini Saint Lucia, Grenada e
Dominica; nel 2000 gli successe il suo ministro delle Finanze, Arniham
Eustace. Le elezioni legislative tenutesi nel marzo 2001 decretarono la vittoria dell'ULP e la nomina a primo ministro di Ralph Gonsalves.